era una volta una bambina di nome Arini, nata all’ombra delle maestose vette che cingono la penisola italiana. Cresceva, ma le montagne restavano sempre grandi e invalicabili . Le venne allora una gran voglia di andare a vedere il mondo – nel cuore la segreta speranza di trovare un principe.

Lassù, nelle lontane brume nordiche, tra il mugghiare del mare e l’odore delle aringhe, non incontrò un principe, ma un Kaiser, che le dette un bacino e la portò nel suo regno elvetico. «Bene» pensò allora Arini-Kaiser «adesso conosco la pasta, le aringhe e il cacio, che altro mi resta da fare?» Non le ci volle molto a capire qual era la sua missione. Cominciò così a tradurre e a scrivere…
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s war einmal ein Mädchen, das wurde mitten in die prächtigen norditalienischen Berge hinein geboren, Arini ward sie gerufen. Als sie grösser wurde, die Berge aber nicht kleiner, da packte sie die dringende Lust, die Welt zu erwandern. Im Sinne stand ihr heimlich auch, das Finden eines Prinzen.

Hoch oben im Norden, wo das Meer toste und die Menschen Hering assen, fand sie zwar nicht den Prinzen, aber dafür einen Kaiser. Dieser küsste sie und nahm sie heim in sein Schweizerlande. «Jetzt», fragte sich Arini-Kaiser, «kenn’ ich Pasta, kenn’ ich Hering, kenn’ ich Käse, was mach’ ich nun daraus?» Sie wusste bald um ihre Mission und begann, zwischen den Welten zu vermitteln und zu schreiben…
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